Da qualche tempo tua figlia si lamenta sempre più spesso di mal di testa. Prima capitava ogni tanto, ora sembra quasi quotidiano. Tu pensi che sia colpa dello stress scolastico, di qualche raffreddore o magari di un po’ di stanchezza. Ma c’è un fattore che spesso passa inosservato: lo schermo del telefono.
La diffusione degli smartphone ha cambiato profondamente la quotidianità dei ragazzi. Ore e ore passate a fissare schermi luminosi, leggere messaggi, guardare video, giocare online. Tutto questo non lascia solo un segno sul comportamento e sull’attenzione, ma incide anche sul corpo, e in particolare sul cervello e sui muscoli collegati alla postura.
Il legame tra schermi e mal di testa
Negli ultimi anni diversi studi hanno dimostrato un’associazione chiara tra uso prolungato di dispositivi elettronici e aumento delle cefalee negli adolescenti. Non si tratta di un dettaglio marginale: la cefalea è oggi uno dei disturbi più diffusi tra i giovani. Una rassegna pubblicata sulla rivista Headache ha sottolineato che l’esposizione eccessiva agli schermi può favorire non solo la comparsa di mal di testa, ma anche il peggioramento di forme già presenti. In altre parole, se tua figlia soffriva già di mal di testa occasionali, con lo smartphone potrebbero diventare cronici.
Uno studio clinico condotto da Çaksen e colleghi nel 2021 ha osservato che, in bambini con cefalea primaria, i sintomi peggioravano con l’uso eccessivo di dispositivi elettronici. I ricercatori suggerivano persino che, in alcuni casi, ridurre drasticamente il tempo di esposizione allo schermo fosse un vero e proprio intervento terapeutico.
Perché succede?
I meccanismi sono molteplici e si rafforzano a vicenda:
- Affaticamento visivo e tensione oculare: Gli occhi non sono progettati per restare ore a fissare una sorgente luminosa a distanza ravvicinata. Mettere a fuoco testi minuscoli o immagini in movimento rapido costringe i muscoli oculari a uno sforzo continuo. Questo genera secchezza, dolore e, a cascata, mal di testa.
- Esposizione alla luce blu: Gli schermi emettono una forte luce blu che non solo altera i ritmi del sonno, ma influisce anche sulla percezione del dolore. La soppressione della melatonina, l’ormone che regola il sonno, rende l’organismo più vulnerabile a cefalee e tensioni muscolari. Un sonno disturbato, a sua volta, è un fattore di rischio noto per l’emergere di mal di testa frequenti.
- Postura scorretta e tensioni muscolari: Quando si usa il telefono, quasi sempre lo si fa a capo chino, con il collo piegato in avanti e le spalle incurvate. Questa posizione, mantenuta per ore, genera contratture muscolari che diventano veri e propri trigger per cefalee muscolo-tensive. Non a caso molti adolescenti lamentano dolori al collo e alle spalle insieme al mal di testa.
Scopri nel sesto episodio di FIGLI DIGITALI come la postura scorretta possa essere la causa dei mal di testa di tua figlia.
Tua figlia ha mal di testa cronico? Non è stress della scuola o il ciclo mestruale: è il suo collo che si sta letteralmente deformando sotto il peso dello smartphone. Il sesto episodio di FIGLI DIGITALI spiega come 6 ore al giorno con la testa flessa in avanti abbiano trasformato la colonna cervicale di Sofia in un supporto sovraccaricato, costretto a sostenere fino a 27 kg di forza invece dei normali 5-6 kg. Quello che Kenneth Hansraj ha definito “Text Neck” – la sindrome del collo da smartphone – sta creando in una generazione di adolescenti rigidità, debolezza e disfunzioni tipiche dell’invecchiamento o delle malattie professionali.
I segnali da non sottovalutare
Molti genitori liquidano i mal di testa dei figli come “scuse per non studiare” o come semplice pigrizia. In realtà, si tratta di segnali biologici che il corpo lancia per dire che c’è uno squilibrio. Se i mal di testa diventano frequenti, se peggiorano la sera dopo ore di telefono o se si accompagnano a disturbi visivi, è il caso di intervenire.
Cosa si può fare
Non sempre servono farmaci: spesso è sufficiente modificare alcune abitudini. Alcuni consigli pratici:
- Stabilire pause regolari ogni 30-40 minuti di utilizzo del telefono o del computer.
- Ridurre l’esposizione agli schermi nelle ore serali, per proteggere il sonno.
- Favorire una postura corretta, magari con supporti per rialzare lo schermo all’altezza degli occhi.
- Incoraggiare attività all’aperto, che permettano agli occhi e ai muscoli di rilassarsi.
- Se i sintomi persistono, consultare un medico: a volte serve distinguere tra cefalea da schermo e altre forme che meritano attenzione clinica.
molto spesso, il mal di testa di tua figlia non è un capriccio né un modo per attirare attenzione, ma il risultato di uno stile di vita che espone il cervello e il corpo a stimoli intensi e innaturali. Riconoscerlo è il primo passo per agire: ridurre l’uso degli schermi, promuovere pause e buone abitudini può migliorare sensibilmente la qualità della vita.
Bibliografia
- Genizi, J., et al. (2023). Screen time and headache in children and adolescents: A narrative review. Headache: The Journal of Head and Face Pain, 63(6), 855–864.
- Çaksen, H., et al. (2021). Electronic screen exposure and headache in children with primary headaches. Annals of Indian Academy of Neurology, 24(1), 58–61.
- Harriott, A. M., & Schwedt, T. J. (2021). Migraine and neurobiology of the visual system. Headache: The Journal of Head and Face Pain, 61(1), 5–15.
