Immagina la scena: sono le 22:30 e chiedi a tua figlia quindicenne di spegnere il telefono. Lei scoppia in lacrime, urla che non capisci nulla, minaccia addirittura di scappare di casa. Ti chiedi: “È impazzita? È solo un telefono!”.
La verità è che non è pazzia, ma astinenza da dopamina.
Cosa dice la ricerca
Negli ultimi anni la ricerca neuroscientifica ha dimostrato che i social media sono in grado di modificare in profondità il cervello degli adolescenti. Uno studio di Lauren Sherman del 2016, pubblicato su Psychological Science, ha mostrato che quando un ragazzo vede le proprie foto ricevere molti like, nel suo cervello si attivano le stesse aree coinvolte nel consumo di cocaina, nel sesso o nel cibo quando si ha fame. In risposta, il cervello rilascia dopamina, il neurotrasmettitore della motivazione e del piacere.
Il punto è che, rispetto agli adulti, gli adolescenti secernono dopamina in quantità molto maggiore. Questo rende l’esperienza della gratificazione sociale amplificata, così come il bisogno di replicarla. Ecco perché i ragazzi non staccano mai lo sguardo dal telefono: cercano incessantemente nuove “scariche di piacere” attraverso notifiche e like.
Ma c’è anche l’altro lato della medaglia. Quando i like non arrivano, entra in gioco un meccanismo opposto. Uno studio del 2012 della neuroscienziata Naomi Eisenberger ha mostrato che l’assenza di feedback positivi attiva nel cervello le stesse aree del dolore fisico. In altre parole, ogni volta che un adolescente controlla il telefono e non trova novità, vive una micro-esperienza di rifiuto sociale. Moltiplicata per decine, se non centinaia di volte al giorno, questa esperienza lascia tracce profonde.
Cosa accade nella “vita reale”
E allora, cosa succede quando un genitore toglie di colpo il telefono? Dal punto di vista neurobiologico è come togliere la droga a un tossicodipendente. Il cervello entra in allarme perché viene privata la sua principale fonte di ricompensa. Ecco perché “tua figlia” piange, urla, minaccia: non è un capriccio, non è maleducazione. È un cervello in crisi da astinenza da dopamina.
Le reazioni più comuni – lacrime, rabbia, comportamenti disperati – sono l’espressione di circuiti cerebrali che vanno in tilt. Ogni controllo senza novità diventa un piccolo trauma sociale. Ogni assenza di like amplifica dolore e insicurezza. Con il tempo, il ripetersi di questa esperienza può portare a un cervello in stato di astinenza cronica da dopamina, che crolla quando viene privato della sua “dose digitale”.
Per questo molti genitori dicono: “Mia figlia impazzisce per il telefonino”. La realtà è diversa: non è impazzita, è dipendente.
Ascolta la puntata del Podcast FIGLI DIGITALI
Tua figlia crolla se le togli il telefono? Non è capriccio: è astinenza da dopamina. Il primo episodio di FIGLI DIGITALI spiega perché il cervello adolescente interpreta ogni like come una dose di cocaina e ogni controllo senza novità come dolore fisico.
Riferimenti bibliografici
Sherman, L. E., Payton, A. A., Hernandez, L. M., Greenfield, P. M., & Dapretto, M. (2016). The power of the like in adolescence: Effects of peer influence on neural and behavioral responses to social media. Psychological Science, 27(7), 1027-1035.
Eisenberger, N. I. (2012). The pain of social disconnection: Examining the shared neural underpinnings of physical and social pain. Nature Reviews Neuroscience, 13(6), 421-434.
